La qualità biologica del suolo mediante l’applicazione dell’Indice QBS-ar
Fattibilità dell’analisi e valutazione dei costi
La qualità biologica del suolo
La valutazione del degrado di un suolo avviene utilizzando parametri chimici, fisici e microbiologici: con tali metodi, nonostante sia possibile parametrizzare – e determinare – alcuni caratteri del suolo, risulta spesso difficile stabilire quali siano gli effetti di un eventuale degrado sulla componente biotica del suolo. E’ noto infatti che la componente biotica del suolo rappresenta un indicatore affidabile ed attendibile della qualità del suolo che è espressione diretta della funzionalità degli organismi che lo popolano.
L’uso di bioindicatori quindi può rappresentare un valido aiuto nell’identificazione dei cambiamenti ambientali in atto. Tra gli approcci che considerano più gruppi funzionali e le complesse relazioni che tra essi intercorrono, vi è l‘indice QBS-ar, messo a punto da Parisi nel 2001.
La valutazione della qualità biologica del suolo attraverso l’indice QBS-ar
L’indice QBS-ar (Qualità Biologica del Suolo) si basa sull’intera comunità di microartropodi del suolo e utilizza il criterio delle forme biologiche in modo da avere un’indicazione del livello di adattamento alla vita ipogea. Si tratta di un approccio biologico, che privilegia l’aspetto ecologico e permette di superare le difficoltà dell’analisi tassonomica a livello di specie. I microartropodi estratti da zolle di terreno di 10 cm di lato e 10 cm di profondità attraverso il sistema di Berlese-Tüllgren sono suddivisi in gruppi omogenei dal punto di vista morfologico. Ad ogni gruppo viene attribuito un valore di Indice Ecomorfologico (EMI) tra 1 e 20 a seconda del livello di adattamento al suolo; la somma degli EMI attribuiti ad ogni gruppo fornisce il valore dell’indice QBS-ar.
Tra i principali caratteri morfologici di adattamento alla vita nel suolo si analizzano:
- la miniaturizzazione del corpo;
- la riduzione della pigmentazione e la semplificazione della livrea;
- la riduzione della lunghezza delle appendici;
- la riduzione degli apparati visivi fino alla loro scomparsa;
- l’atrofia o la sparizione delle ali.
Requisiti di fattibilità
Per il successo del monitoraggio è fondamentale che i campioni siano prelevati, confezionati correttamente e fatti pervenire al laboratorio entro 36, massimo 48 ore dal prelievo. Il rispetto di questa tempistica è indispensabile per la qualità del risultato analitico.
E’ necessario quindi che i campioni vengano spediti dal luogo del prelievo ai laboratori di Timesis nel più breve tempo possibile.
Ogni campione, per essere significativo, necessita di essere composto da 3 repliche. Il tempo di estrazione varia da 5 a 7 giorni in genere.
I periodi ottimali per il prelievo sono l’autunno (da ottobre a metà novembre) oppure la primavera, resta comunque possibile effettuare prelievi durante tutto l’anno.
Informazioni e preventivi
Per ogni altra informazione e preventivi, è possibile contattarci a qbs@timesis.it